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le opere di Severino
I FONTANARI
"...Perchè qualificarli come "Fontanari"? Fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando la Chiesa di Maria Santissima della Fontana venne eretta a Parrocchia, il suo Edificio era situato alla estrema periferia Est dell'abitato mentre attualmente, con l'espansione del tessuto urbano da COPPA LA BRECCIA a TORREVECCHIA e dal RICOTACCHIO a la REINELLA, il Santuario della Fontana ed il suo antistante Monumento, sono al centro dell'abitato. Il torremaggiorese non si è mai riconosciuto nel Castello ducale, sede, nei tempi passati, di dimora di qualche signorotto, ma nella sua Madonna e nella sua Chiesa perchè quando partiva da militare o da emigrante era l'ultima costruzione paesana che vedeva nel lasciare il Paese con la speranza di rivederla, se vi faceva ritorno. A Camden ed a New York negli Stati Uniti d'America, come a Buenos Aires in Argentina ed a Sidney in Australia, dovunque in passato viveva una comunità torremaggiorese, il martedì successivo al giorno di Pasqua, attorno un quadro della loro Madonna rivivevano i giorni trascorsi nel loro Paese d'origine..."
(tratto da: I FONTANARI DI TORINO - UN ANNO TRA I FONTANARI (2005-2006) )
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I FONTANARI DI TORINO
"...Che si ama della Patria? Tutto, Signor:le ceneri degli Avi, le sacre Leggi, i tutelari Numi, la favella, i costumi, il sudor che mi costa, lo splendor che ne trassi, l'aria, i tronchi, il terren, le mura, i sassi."
Così il Metastasio fa rispondere a Temistocle alla domanda rivoltagli dal suo re. I Latini dicevano "Ubi bene, ubi Patria" ma la Patria non è soltanto dove si sta bene, la Patria è anche dove si sta male. Per i bambini la Patria e delimitata dalle case prossime alla sua e che poi, a mano a mano che cresce, si estende al proprio quartiere; per i giovani la Patria è qualcosa di più che le case che circondano il proprio campanile perchè la Scuola ed il servizio militare hanno inculcato nelle loro menti il concetto di Nazione;per gli adulti la Patria consiste nelle azioni intraprese per difenderla e per renderla più prospera e più accogliente ma per tutti, la Patria, resta il "natìo borgo selvaggio", il Paese d'origine, sia esso villaggio, città, provincia, regione o nazione. Qualche volta, però, giunge il momento in cui la Patria bisogna lasciarla per un periodo di tempo più o meno lungo e talvolta per non rivederla mai più. la si rievoca nei ricordi di com'era quando l'hanno lasciata e se hanno l'occasione di ritornarci la confrontano con quanto ricordano di essa......(I FONTANARI A TORINO 1996 1-10)
...Io ho descritto nella mia attività di giornalista - sono contadino e vivo da solo in Paese ma qui a Torino ho trent'otto miei familiari tra fratelli, sorelle, cognati, nipoti e pronipoti - la Storia del Santuario della Fontana e credo che il collegamento che dovrebbe collegare Torremaggiore con Torino, sia la continuazione di una tradizione iniziata da alcuni torremaggioresi emigrati negli Stati Uniti e in Australia.....che ora continua qui, in Torino, grazie all'Associazione "TRE TORRI" che riallaccia i legami tra i torremaggioresi che siamo rimasti lassù e quelli che si sono trasferiti qui a Torino......
(discorso fatto al Consiglio Comunale di Torino nel 1996- I FONTANARI A TORINO 1996 11-20)
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