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La chiesa della Madonna di Loreto deve il suo nome alla corruzione di quello originario di chiesa del Rito, in riferimento al rito ortodosso che vi si officiava e fu edificata nel XVI secolo da immigrati albanesi.
Questi ultimi alloggiavano al di fuori delle mura perimetrali del borgo e infatti la chiesa sorge subito oltre l'unica porta superstite nota come Arco Borrelli o porta degli zingari.
Distrutta dal sisma del 1627, fu ricostruita nel 1711 a spese della famiglia Manuppelli; il campanile è del 1939. All'interno si venera un'icona bizantina della Beata Vergine Odigitria, opera del pittore Passeri, realizzata a Civitate su commissione della famiglia Tosches nel 1571.
Il paliotto dell'altare maggiore è un bassorilievo tardo romanico raffigurante l'Annunciazione, forse proveniente dalla stessa Civitate. Questa chiesa fu visitata da San Giuseppe Moscati.
(da Wikipedia)
LA CHIESA in 'FUORI PORTA DEGLI ZINGARI'
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In occasione del ripristino della Festa della Madonna di Loreto è intercorso uno scambio epistolare tra Walter Scudero e me sulla giusta denominazione della chiesa presente in questa pagina. La questione non è di poco conto e dura da molti anni e mentre Walter si basa su un'accurata disanima di documenti storici, io avevo dato la denominazione di 'Madonna del Rito' basandomi su alcuni documenti, presenti nella pagina, sulla tradizione orale trasmessa da diversi anziani e dalla constatazione che in detta chiesa ci sono due distinte entità religiose importanti: l'icona della 'Vergine Odigitria' e la statua della 'Madonna di Loreto'.
Sarebbe importante se si aprisse un forum tra gli internauti per stabilire qual'è, a loro parere, la corretta denominazione della chiesa.
I PRIMI CONTRIBUTI AL DIBATTITO PERVENUTI
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CHI VUOLE INTERVENIRE PUO' MANDARE UNA E-MAIL A QUESTO INDIRIZZO
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"..Don Giulio Lucchino descrivendo la Chiesa di Santa Maria delle Grazie da lui visitata nell'anno 1608 nella contrada successivamente definita del "Carmine Vecchio" riporta che presso di essa, il giorno tre di maggio di ogni anno, si svolgevano dei ricchi "Palii" che attiravano tanta gente, locale e forestiera.
Con l'abolizione dei Monasteri,avvenuta negli anni 1811-1813 durante il regno di Gioacchino Murat, e la successiva frammentazione in quote di terreno del vasto Demanio nel cui comprensorio cadeva Santa Maria delle Grazie, le settanta versure di terreno di cui era dotata, la metà venne assegnata ai contadini delle "Tavolatelle del Carmine" e l'altra metà al trovatello "Leonarduccio dei Monaci" cognominato "Gioiabella" che poi la rivendette per pochi soldi e da quel periodo tutta la tradizione popolare legata a Santa Maria delle Grazie venne ripresa da Santa Maria del Rito Greco.
Nel 1811 tre Chiese esistevano all'interno della Cinta Muraria:San Nicola, Santa Maria della Strada e Sant'Anna-Rosario mentre fuori porta esistevano,oltre al Rito:la Fontana, San Sabino e Santa Maria degli Angeli e va da se,dunque, che poichè la Chiesa del Rito era la più vicina ad una delle Porte, la tradizione dei Palii continuasse presso di essa.
C'era la corsa dei cavalli il cui Palio al vincitore era costituito da un drappo colorato di seta; c'era la spettacolare "corsa dei ciucci" dove le povere bestie e qualche volta anche chi le cavalcava venivano stimolate a colpi di bastone; c'era l'albero della cuccagna; c'era la moneta d'argento da 'spiccicare' con i denti dal fondo della 'sartania' e c'era ,soprattutto, la 'Bannarella delle cinque persone' che allietavano i presenti, con i loro dieci strumenti(musicali), o assiepati sul 'muraglione' oppure seduti ai tavoli dell'Osteria situata a fianco della Chiesa.
Durante questa festa che cadeva nella seconda Domenica di Maggio fino alla prima guerra guerra mondiale l'Icona del rito veniva esposta davanti all'ingresso della Chiesa e negli anni successivi la si portò in Processione per le strade principali cittadine fino a quando venne sostituita dal Simulacro della Madonna di Loreto.
A tutt'oggi, anno 2007, presso la Chiesa di Santa Maria del Rito Greco, oggi della Madonna di Loreto, avviene la benedizione delle Palme...." di Severino Carlucci (continua a leggere)
Domenica delle Palme anno 2007 foto Severino
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LA FESTA RIPRISTINATA NEL 2016
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L'ICONA NELLA CHIESA
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"...Dal Medioevo all'età moderna una produzione pressochè ininterrotta di pitture di ascendenza bizantina (affreschi,tavole,miniature) ha connotato il panorama artistico pugliese...espressione delle istanze religiose (rito greco) e delle inclinazioni del gusto di particolari fasce di committenti...spesso sono da collegare alle minoranze etniche e religiose di origine orientale residenti in Puglia (nuclei greci,schiavoni,albanesi)...L'Icona della chiesa della Madonna del Rito (tra le più belle e meglio conservate opere bizantine reperibili in Puglia) è una tavola raffigurante la Vergine Odigitria venerata dagli Arcangeli Gabriele e Michele, l'opera si colloca nell'alveo della pittura postbizantina d'intonazione cretese e interpreta il tipo della Vergine Odigitria (colei che mostra il cammino)...la datazione dell'opera oscilla tra la fine del XV e la prima parte del XVI.." (Prof.Maria Stella Calò Mariani)
Citazioni tratte dal libro:"La Vergine Odigitria di Torremaggiore e la pittura postbizantina in Puglia".
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IL LIBRO
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La festa della Madonna del Rito.... di Pasquale Ricciardelli
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LA STATUA LIGNEA DELLA MADONNA DI LORETO NELLA SAGRESTIA