Sacco e Vanzetti
23 agosto 1927 - 23 agosto 2024A 97 anni dell’assassinio dei due anarchici italiani in America i nomi di Nicola SACCO e Bartolomeo VANZETTI sono più vivi che mai.I nomi dei loro aguzzini sono dimenticati nell’immondezzaio della storia.NIC & BART SARANNO RICORDATI PER SEMPRE.
Istituto emerge chiaro che Sacco e Vanzetti non hanno voluto essere né
eroi né martiri. Come già aveva avuto modo di rilevare Anna Maria Pe-
dretti durante il Convegno tenutosi a Villafalletto nel 1987, a sessant’anni
dalla morte – i cui atti sono stati pubblicati integralmente nel numero 33
di questa Rivista – emerge chiaro in tutti coloro che ne parlano, che non
si debba cedere alla tentazione della celebrazione e della retorica, perché
questo svuoterebbe di significato l’intera vicenda: «Vanzetti denunciò fino
alla fine il meccanismo che portava ad eroicizzare la sua sconfitta; non po-
teva assolutamente accettare l’idea della sua morte con l’umiltà e con la
rassegnazione di un santo o di un martire; infatti non nascose mai il suo
odio verso l’ingiustizia di cui era vittima, né il suo desiderio di essere ven-
dicato».
Ma se la tentazione agiografica va allontanata, nemmeno si deve cedere
al rischio opposto, quello di strumentalizzare l’affaire Sacco e Vanzetti per
parlar d’altro, facendone un semplice vettore per astratti argomenti sra-
dicati dal loro contesto. Non c’è bisogno di sovrapporre alla loro storia
temi surrettizi o artificiosi: è una vicenda che ha già in sé sufficiente pro-
fondità e riverberi tali da non richiederne altri posticci. Richiama la lotta
del movimento anarchico a veder riconosciuta la propria legittimità, evoca
la fatica dell’emigrazione provocata dalla disoccupazione e dalla fame, ri-
corda il fardello di un’immigrazione che vessa chi arriva da lontano ap-
profittando della sua situazione di bisogno. E ancora, le pieghe di questa
vicenda fanno emergere l’ottusità e la malafede di un sistema che mette in
campo ogni strategia – lecita o illecita che sia – per difendere la propria
sopravvivenza, e accendono una riflessione circa i limiti dell’azione legit-
tima dello Stato e il fondamento della sua autorità.
È stata proprio questa ricchezza di riflessioni ad ispirare nel tempo
cantautori, scrittori e registi che hanno voluto raccontarla, come Giuliano
Montaldo che nel suo film del 1971 ha dato il volto di un indimenticabile
Gian Maria Volonté a Bartolomeo Vanzetti, contribuendo in modo deci-
sivo a riportare alla luce la sua vicenda. Ed è questo stesso motivo ad aver
spinto il nostro Istituto a dedicare ancora una volta – la terza – a Sacco e
Vanzetti un numero della propria Rivista, constatando come i tanti con-
tributi arrivati per l’occasione siano lontani dal tono inopportuno della ce-
rimonia e arricchiscano l’analisi della loro vicenda di nuovi contenuti e di
spunti originali. Ed è così, con questo nuovo strumento orientato più alla
comprensione che al racconto, costruito più sull’analisi che sul ricordo,
che l’Istituto storico della Resistenza di Cuneo vuole contribuire con gra-
titudine ad esaudire nel novantesimo anniversario della morte l’ultimo de-
siderio di Bartolomeo, affidato alla lettera scritta dal braccio della morte
ai compagni anarchici: «Noi non vogliamo morire inutilmente. Fate che
la nostra morte annunzi un mondo senza classi dominanti che soffocano
le aspirazioni di libertà»."
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar "normalità",
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!
Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po' stantio, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po' differente...
Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano "Pensiero"...
Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata...
O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno...
Rest forever here in our hearts Per sempre riposate qui nei nostri cuori
The last and final moment is yours Il momento estremo e finale è vostro
That agony is your triumph.." Questo dolore è il vostro trionfo!.. "
Joan Baez
Non aver paura di parlare del mio crimine
Il crimine di amare i derelitti
Solo il silenzio è vergogna.
Ed ora ti dirò ciò ch’è contro di noi
Un’arte che si tramanda da secoli
Vai indietro negli anni, e troverai
Ciò che ha fatto nera la storia.
La legge è contro di noi
Con la sua immensa forza e il suo potere
La legge è contro di noi!
La polizia sa come fare di un uomo
Un colpevole o un innocente
Il potere della polizia è contro di noi!
Mentono senza vergogna su ciò che hanno detto gli uomini
Saranno pagati ancora di più in oro
Il potere dell’oro è contro di noi!
L’odio razziale è contro di noi,
Così come il semplice fatto che siamo poveri.
Padre caro, sono un prigioniero,
Non vergognarti di parlare del mio crimine
Il crimine dell’amore e della fratellanza
Solo il silenzio è vergogna.
Dalla mia parte ho il mio amore, la mia innocenza,
I lavoratori e i poveri,
Per tutto questo mi sento al sicuro, e forte
E spero bene.
La ribellione, la rivoluzione, non hanno bisogno di dollari,
Hanno bisogno di
Immaginazione, sofferenza, luce, amore
E attenzioni per ogni essere umano.
Non rubare mai, non uccidere mai,
Siamo una parte della speranza e della vita
La rivoluzione passa da uomo a uomo
E da cuore a cuore
Ed io sento, guardando le stelle,
Che siamo figli della vita.
E che la morte è piccola.
Joan Baez
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ULTIMO INSERIMENTO
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LA GALLERIA FOTOGRAFICA
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SACCHEVANZETT |
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pag. 120-125 in pdf |
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IL MONUMENTO CIMITERIALE
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Articoli del prof. Michele MARINELLI
pubblicati
sulla Rivista:IL CALENDARIO DEL POPOLO
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Sacco e Vanzetti,
un assassinio
politico e antitaliano
Sacco e Vanzetti,
vittime innocenti
del pregiudizio razzista
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L'articolo di Luigi BOTTA
su Sacco e Vanzetti
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ARTICOLO DI SEVERINO SULLA VISITA
di Umberto TERRACINI
a TORREMAGGIORE per SACCO e VANZETTI
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Notizie sui SACCO tratte dal
libro "il sovversivo col farfallino..."
di Antonio DE VITO
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(15 marzo 2014) CITTADINANZA ONORARIA
a Giuliano MONTALDO
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Giuliano MONTALDO si congratula
con Nazario VASCIARELLI
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INTERVISTA A MONTALDO
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La motonave "Romanic" con la quale Ferdinando Sacco viaggia da Napoli a Boston con una traversata oceanica che dura dal 31 marzo al 12 aprile 1909
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La cartolina che Bartolomeo Vanzetti invia alla famiglia prima di salpare dal porto
di Le Havre per New York il giorno 13 giugno 1908
(Istituto Storico della Resistenza, Cuneo,Fondo Bartolomeo Vanzetti)
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SACCO E FAMIGLIA A BOSTON
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L'immagine di Marianna " Rose" Sacco con Luigina Vanzetti
il giorno precedente l'esecuzione di Nik e Bart avvenuta il 23 agosto 1927
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PERCHE' SACCO E VANZETTI SONO STATI GIUSTIZIATI
SULLA SEDIA ELETTRICA? di Edmond BERGHEAUD
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Michael Stanley DUKAKIS
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« Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti »
(Il proclama del 23 agosto 1977, con il quale Dukakis, in qualità di Governatore del Massachusetts, assolveva i due anarchici italiani dal crimine a loro attribuito, esattamente 50 anni dopo la loro esecuzione sulla sedia elettrica)
"...Ma la condanna, come del resto aveva concluso il 23 agosto 1977 l’allora governatore del Massachusetts Michael Dukakis, fu ingiusta. In quella lontana occasione, Dukakis sostenne anzi che Sacco e Vanzetti dovevano essere riabilitati. Da allora sono passati ventinove anni (oggi trentasei anni, nota del curatore del sito) La sola certezza è che, nel clima attuale di Washington, la loro riabilitazione - come si usa dire nel frasario ufficiale dei portavoce-governativi non è una priorità: it’s not a priority. Questa frase in questi ultimi anni, nei briefing della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento di Stato, si è sentita abbastanza spesso."
Renzo Cianfanelli 24 agosto 2007
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SACCO & VANZETTI NOVANT'ANNI DOPO
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SACCO E VANZETTI, torna alla luce il film del funerale
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